Basilica Paleocristiana di San Felice, Cimitile

Cimitile è un piccolo comune della provincia di Napoli, facilmente raggiungibile sia dalla circumvesuviana con fermata del treno a Cimitile, o mediante l'uscita dell'autostrada a Nola.

Nel territorio inizialmente vi fu una necropoli romana che in seguito accolse le spoglie di San Felice, santo molto venerato nella zona da qui nacque il nome di Coemiterium.

Il sito archeologico è circoscritto in un'area di 9000 mq e le chiese sono dedicate a San Felice, Tommaso, Caliono, Giovanni, ai Martiri e alla Madonna degli Angeli.

Basilica di San Felice

E' la basilica principale del sito, viene costruita sulla tomba del santo protettore, inizialmente racchiusa in un piccolo mausoleo che fu demolito intorno al IV secolo per costruire un luogo di culto.

Tra il 401 e 403 san Paolino fece fare lavori di ampliamento che prevedeva tre aperture, che consentiva l'accesso all'atrio. Alla sua morte vennero incluse la sua tomba e quella della moglie Terasia. Tra il 484 e 525 intorno ai due santi venne costruita un'edicola mosaicata; una struttura formata di quattro parete laterali, contente ciascuna 3 archi sostenuti da colonne e capitelli. Il mosaico esterno e interno, parzialmente conservato, presenta in alto un'iscrizione in latino che illustra i lavori d'ampliamento e abbellimento. La parete ovest presenta una decorazione a squame su fondo oro, nella parete est si vedono due pavoni.

Nel medioevo la basilica fu ampliata con affreschi e pitture ed affreschi tra cui abbiamo la vergine con bambino del Quattrocento.

Ai lati ci sono due varchi: uno porta al piano terra del campanile, l'altro conserva un affresco del X secolo raffigurante la trinità eucaristica. Nelle arcate cieche dell'abside ci sono i resti degli affreschi commissionati dal vescovo Leone III; a destra è visibile un'immagine dell'Immacolata dell'XVIII secolo. La parete che divide l'abside occidentale dall'edicola mosaicata. Nel 1631 l'eruzione del Vesuvio danneggiò l'abside orientale e la navata destra mentre la sinistra crollò alla fine dello stesso secolo e venne ricostruita all'inizio del Settecento e nello stesso periodo fu ampliata e decorata.

C'è da aggiungere che tale basilica è stata meta di pellegrinaggi durante il Medioevo. Nel XIX secolo il santuario vi fu un lungo periodo di abbandono. Tra il 1933 ed il 1960, il lavoro di scavo e restauro fu ripreso ad opera dell'architetto Gino Chierici e continuati dopo il 1988 fino al presente.

Un evento importante da ricordare è che nel maggio del 1992 papa Giovanni Paolo II si recò come pellegrino alla tomba di San Felice.

    Cappella di Santa Maria degli Angeli

La cappella di Santa Maria degli Angeli viene fatta costruire nella prima del XIV secolo sulla parte di un edificio con portico avente funzione residenziale, la cui costruzione risale al V secolo e sepolto dall'alluvione agli inizi del VI secolo.

Di tutta la struttura rimane solo l'ambiente meridionale a cui si accede mediante un arco.

Sulla parte sinistra vi è l'affresco della Vergine Maria con bambino tra due angeli, in alto a destra possiamo leggere la data: 1344 o 1384.

Basilica di San Calonio

L'edificio da l'impressione di essere una costruzione sotteranea, restaurata tra la fine del IX e gli inizi del secolo dal vescovo Leone III, fu dedicata a San Calionio, santo vissuto ad Atella tra III/IV secolo.

Nell'abside è collocato un'altare in muratura, ai lati abbiamo due nicchie con le immagini di San Felice.

Ad ovest sono visibili necropoli del II/III secolo.

Basilica di San Tommaso

La costruzione della basilica risalente tra il VI e VII secolo sorge sul terreno depositato dall'alluvione. Sulla sinistra vi è il campanile, a destra sono visibili una vasca per la produzione del vino. L'interno è a unica navata con soffitto a capriate e piccola abside. Costruita inizialmente come basilica cimiteriale, San Tommaso raccoglie 84 tombe disposte su due livelli.I defunti furono seppelliti con oggetti personali (orecchini, fibule e fibbie di cintura in bronzo) e di corredo (bocchette), databili tra VI e VII secolo dei quali alcuni dei più significativi reperti sono esposti nell' antiquarium allestito nella basilica di San Felice. Sulla parete destra, subito dopo l' ingresso, vi è un epigrafe marmorea del 1686. Nella basilica riveliamo dei dipinti risalenti al XIV secolo (quattro santi e la Madonna Regina con aureola graffita) e in età moderna (tre santi) le cinque cornici in stucco con effigi di santi (a destra: S. Antonio da Padova, San Lucia, San Nicola; a Sinistra la madonna con San Gennaro e un altro vescovo, San Felice che soccorre San Massimo) eseguite alla fine dell' ottocento, quando ala basilica divenne sede della confraternita del SS. Sacramento, ospitata nell'edificio fino agli anni Sessanta.

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